Vetro Float



il nome float viene dal verbo inglese “to float”, tradotto in italiano “galleggiare” proprio perchè ad un certo punto del processo, il nastro di vetro in formazione si trova a galleggiare su uno strato di stagno fuso (liquido), formando uno strato liscio in entrambi i lati.

Quando sir Pilkington iniziò a sviluppare il suo procedimento, l’obiettivo era quello di ottenere, a costi inferiori, il vetro della qualità necessaria alla  produzione di finestrini per auto, specchi ed altri impieghi in cui fosse necessaria l’assenza di aberrazioni visive. fino ad allora, essendoci contatto tra le lastre di vetro ed i rulli di trasporto, le superfici restavano segnate e dovevano essere quindi successivamente molate e lucidate per renderle otticamente perfette nel prodotto finale.